Eurovita: la vicenda dei risparmiatori coinvolti si avvia verso il lieto fine.

Dal 1 novembre sarà possibile di nuovo esercitare il diritto di riscatto, ma attenzione ai tassi.

Il 26 settembre IVASS ha incontrato le Associazioni dei Consumatori per fornire le notizie in merito all’andamento dell’operazione di salvataggio della compagnia Eurovita.

Le comunicazioni offerte danno ampie conferme sul buon esito della vicenda, come auspicato e richiesto fin dall’inizio dalla nostra associazione.

Infatti, rispettando i tempi inizialmente previsti, è stata costituita tra le cinque grandi compagnie aderenti all’iniziativa la nuova società “Cronos Vita” la quale, una volta acquisite le autorizzazioni da parte di IVASS, entro il 31 ottobre subentrerà nell’intero compendio di Eurovita: tutte le polizze transiteranno alla nuova compagnia, in continuità con le condizioni originarie di contratto, che non subiranno alcuna modifica.

La finalità della Cronos Vita sarà quella di garantire in tempi brevi la continuità nelle attività di Eurovita; solo in successivo momento le polizze saranno ripartite tra UnipolSai, Intesa Vita, Generali, Allianz e Poste Vita.

La situazione può, dunque, ritenersi normalizzata e non vi sono elementi che giustifichino allarmi.

A partire dal 1° novembre sarà possibile nuovamente esercitare il diritto di riscatto. In merito a questo, stante l’affidabilità delle compagnie coinvolte, è consigliabile valutare attentamente l’opportunità di ricorrere al riscatto anticipato della polizza, eventualmente limitandolo, in questa fase, al caso di necessità dell’assicurato: bisogna, infatti, tener conto che, con i tassi attuali, il riscatto anticipato rischierebbe di incorrere in significative perdite economiche.

La nostra associazione, che ha già raccolto l’adesione di migliaia risparmiatori, continuerà a vigilare sulla vicenda perché sia garantita la tutela di tutti i sottoscrittori.

Caro-voli: bene l’Antitrust, che indaga su Ryanair per abuso di posizione dominante.

Meno bene il Ministero, che fa dietrofront sulla norma contestata dalla compagnia.

L’Antitrust accende il faro, l’ennesimo, su Ryanair. La compagnia, già nell’occhio del ciclone a causa della sgradevole polemica del suo CEO e, ancor prima, per l’assurdo livello dei prezzi raggiunti sulle sue tratte, per viaggiare con servizi minimi (che per prima Federconsumatori ha denunciato), ora torna agli onori della cronaca per l’apertura di un’istruttoria per abuso di posizione dominante.

Da anni contestiamo la condotta di Ryanair, segnalando all’Antitrust, a ENAC e all’Art le condotte sprezzanti dei diritti dei passeggeri e gli abusi sul mercato, che si concretizzano in monopoli di fatto e in rincari arbitrari e spesso ingiustificati.

Esprimiamo forte apprezzamento, quindi, per l’azione dell’Antitrust, che spesso abbiamo sollecitato a intervenire sulla vicenda. Meno apprezzabile, invece, il passo indietro del Ministero delle imprese e del Made in Italy che ha ceduto al ricatto del colosso irlandese smussando le misure contestate. Positivo, invece, il conferimento di maggiori poteri all’Antitrust, in termini di vigilanza ed intervento contro i vettori in caso di condotte scorrette. Un’estate come quella appena trascorsa non può e non deve ripetersi, sarebbe un duro colpo all’intero settore turistico, alle tasche dei cittadini e al loro diritto alla mobilità, specialmente in relazione ai collegamenti con le isole.

 

Scuola: inaccettabile il ritardo nel mancato rinnovo dell’accordo con l’ANPI.

Il Ministero dell’Istruzione deve ripristinare al più presto l’insegnamento dei valori della Resistenza su cui si basa la Costituzione.

La vicenda del mancato rinnovo della convenzione tra Ministero dell’istruzione e ANPI, assume tratti sempre più grotteschi e paradossali.

Bocciate le giustificazioni, un po’ goffe, del Ministro, che si appella alla facoltà di sottoscrivere accordi con diverse organizzazioni partigiane, tranquillizzando, sotto forma di derisione, coloro che secondo lui sono “professionisti della polemica”. Non è questione di monopolio, ma di rappresentanza. È legittimo sottoscrivere accordi con tutte le organizzazioni che portano avanti i valori della Resistenza, purché si faccia, tenendo conto anche dell’esperienza ultradecennale maturata dall’ANPI in questo senso. Associazione che, in nome dell’antifascismo, già accoglie tra le sue fila rappresentanti di diversi orientamenti politici.

Riteniamo fondamentale, nell’interesse della qualità formativa del nostro sistema scolastico e nell’interesse della democrazia, che si prosegua questo importante percorso di incontri e dibattiti nelle scuole con la partecipazione di partigiani, storici e costituzionalisti per parlare di Resistenza, antifascismo e Costituzione.

I princìpi della Resistenza sono quelli su cui si fonda la nostra Repubblica e su cui è stata redatta la Costituzione: il sistema scolastico pubblico deve assicurare agli studenti un’istruzione completa sotto il profilo culturale e civico, in particolare per quanto riguarda quei pilastri valoriali che hanno consentito al Paese di superare uno dei periodi più bui della propria storia e di raggiungere, finalmente, un regime democratico. È fondamentale che i ragazzi comprendano a fondo le dinamiche di quel delicato e determinante periodo storico, discutendone e confrontandosi con chi le ha studiate e vissute.

Il Ministero dell’Istruzione, in tal senso, è chiamato ora, ad anno scolastico già avviato, a sopperire rapidamente al suo lungo silenzio e a colmare questa gravissima “svista” che, dato il clima politico, è stata facilmente interpretata come un preoccupante e intollerabile segnale di oscurantismo e revisionismo.

Turismo: l’estate dei bocciati, arrivano le pagelle (al veleno) di Federconsumatori.

La top 3 dei peggiori comportamenti ai quali abbiamo assistito in questi mesi sul fronte del turismo.

L’estate sta finendo, ed è ormai l’ora di tracciare un primo bilancio della stagione turistica italiana. Ecco l’elenco dei bocciati nell’estate 2023, dei peggiori comportamenti ai quali abbiamo assistito in questi mesi sul fronte turismo.

 

BOCCIATA RYANAIR. L’arroganza di Michael O’Leary.

Ha insultato ripetutamente il Governo italiano, i suoi Ministri, ha definito spazzatura una nostra legge. O’Leary e la sua Ryanair sono un manifesto vivente dell’arroganza e del peggior capitalismo, ai limiti della caricatura. Si propongono voli aerei spartani a costi contenuti, quindi nel tempo si elimina la concorrenza, creando un sostanziale monopolio; a questo punto si quadruplicano i prezzi, non essendoci più competizione. Ma i servizi restano ultra spartani, di disservizi ce ne sono in abbondanza, mentre le politiche di prezzo continuano ad essere oscure e governate da profilazioni ed algoritmi. Da Ryanair attenzione al cliente zero: sui clienti ricadono tutti i problemi, come nel caso, in questi giorni, dei voli verso Marrakech, che non vengono rimborsati o riprogrammati. Intanto la quota di mercato di Ryanair in Italia cresce ancora, superando il 37% nei voli nazionali, mentre l’utile netto dell’azienda nel 2022 ha sfiorato gli 1,5 miliardi. A tutto questo si aggiunge la “decimazione” dei voli verso la Sicilia e la Sardegna, come punizione all’Italia per aver posto dei vincoli all’azione della compagnia irlandese. Ryanair ed i suoi comportamenti sono un problema per tutta l’Europa.

 

BOCCIATO IL MINISTERO DEL TURISMO. Il deragliamento dei prezzi e il silenzio del Governo.

Dai voli aerei agli ombrelloni, dagli affitti turistici ai ristoranti, dagli alberghi ai coni gelato. Questa estate sarà ricordata a lungo per l’incredibile incremento dei prezzi di tutte le prestazioni turistiche, ben oltre i livelli di inflazione reali, e dopo un 2022 non privo di rincari. A causa di questi aumenti incontrollati e spesso non giustificati, un altro pezzo di Paese, a reddito medio e medio basso, si è aggiunto alla già grande quantità di famiglie che non possono permettersi una vacanza o che sono costrette a contrarne la durata, ingegnandosi per trovare soluzioni low cost. In una condizione dove i redditi da lavoro sono fermi al palo, si segnala il silenzio del Governo, in particolare del Ministero del Turismo, il cui compito non può limitarsi a vantare la bellezza del nostro Paese (in maniera discutibile, per di più). Un esempio? È rimasta inevasa la richiesta d’incontro da noi avanzata nei mesi scorsi, a fronte delle migliaia di famiglie truffate nella vicenda della catena alberghiera Fabilia. In clamoroso ritardo e del tutto marginale, poi, l’intervento per arginare la crescita immotivata dei prezzi dei servizi turistici tra il 15 ed il 20%, in particolare dei voli aerei.

 

BOCCIATO IL SISTEMA TURISTICO ITALIANO. Che non esiste.

A dire il vero è difficile bocciare qualcosa che non esiste. Se l’attenzione dei governi al turismo, non soltanto di quello attuale, è decisamente insufficiente, bisogna dire che non esiste nel nostro Paese un approccio generale al tema. Parliamo di promozione, di organizzazione, di sinergie e programmazione. Siamo il Paese in cui i principali operatori turistici sono dei siti, le cosiddette bacheche, gestite da operatori non professionali che non rispondono in nessun modo dei problemi e dei disservizi che si potrebbero creare, a fronte di una casa o di servizi inesistenti. Siamo un Paese dove il nero è il colore di moda tutte le estati, dove ci vogliono i tribunali per restituire al pubblico le spiagge; un Paese dove la concorrenza è ignota e dove il misuratore della qualità rischia di essere affidato unicamente a piattaforme non sempre trasparenti e imparziali. Soprattutto, siamo il Paese dove, se c’è un problema, non ci sono canali sicuri e rapidi per risolverlo. L’ennesimo albergo in Romagna chiude all’improvviso? Per giorni si indignano il Comune e l’Associazione Albergatori, ma poi nulla viene risolto. La compagnia di bus ti perde il bagaglio o ti abbandona in autostrada? Contesti, chiedi risarcimenti e ottieni solo silenzio. Lo stesso silenzio che accompagna spesso le richieste di risarcimento avanzate alle compagnie aeree e ai Tour operator. Fino a quando non ricorri alle vie legali. È possibile tutto ciò? È possibile che un sistema turistico inesistente trovi una unità d’azione solo nell’assenza di risposte ai clienti vittime di disservizi e nell’aumento dei prezzi? Purtroppo, lo diciamo con amarezza, è così.

Queste le bocciature del 2023. Arrivederci al prossimo anno.

Istat: con l’inflazione al 5,4% ricadute di +1.609,20 euro annui.

Preoccupano i rincari in arrivo in autunno.

L’Istat rivede leggermente al ribasso le stime dell’inflazione ad agosto. Il tasso ufficialmente si attesta al 5,4%, con un aumento del +0,3% su base mensile. Con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di 1.609,20 euro.

Aumenti in ogni caso drammatici, che si aggiungono ai molti subiti dalle famiglie da oltre un anno a questa parte. Inoltre, come rilevato dagli studi dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in autunno, la situazione è destinata a peggiorare, soprattutto sul fronte energetico. La stangata autunnale ammonterà, infatti, a 2.924,70 euro, prendendo in esame le spese per il caro scuola/caro libri, per le bollette, per le visite mediche, per la Tari e il risaldamento.

Rincari insostenibili per molte famiglie, non solo per chi non ha lavoro, ma anche per chi un lavoro ce l’ha, ma non riesce comunque a far fronte al caro vita, alle spese ordinarie, tra crescita dei prezzi e dei tassi di mutui e prestiti.

Alla luce di questa situazione torniamo a rivendicare risposte immediate ed efficaci da parte del Governo:

  • Rendendo strutturale l’alleggerimento del peso del fisco e del cuneo fiscale sui redditi fissi, con la detassazione di stipendi e pensioni, il sostegno ai rinnovi contrattuali e la giusta perequazione delle pensioni al costo della vita;
  • Monitorando attentamente l’andamento dei prezzi attraverso Comitati di sorveglianza costituiti territorialmente con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori;
  • Contrastando i fenomeni speculativi attraverso l’aumento dei poteri di indagine e di sanzione di Mr. Prezzi;
  • Rimodulando l’Iva sui generi di largo consumo (con un risparmio di oltre 531,57 euro annui a famiglia con la nostra proposta);
  • Mettendo in atto l’attesa e improrogabile riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti (è di oggi la notizia della benzina a quota 1,99 euro al litro!).

Per aiutare le famiglie e disinnescare la spirale negativa che incombe sul nostro sistema economico è necessario trovare le risorse per avviare queste misure fondamentali. Risorse che vanno ricercate attraverso una seria azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, nell’introduzione di una tassazione strutturale progressiva sugli extraprofitti delle imprese (dal settore energetico a quello farmaceutico, solo per citarne alcuni) e nell’incremento di forme di tassazione sulle transazioni finanziarie.

Il Libro nero dell’azzardo. La crescita impetuosa dell’azzardo online in Italia.

Mafie, dipendenze, giovani.

Oggi, alle ore 14:00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati si è tenuta la presentazione del report “Il libro nero dell’azzardo – La crescita impetuosa dell’azzardo online in Italia. Mafie, dipendenze, giovani”, a cura della Federconsumatori e della CGIL, in collaborazione con la Fondazione ISSCON.

Un focus dettagliato e approfondito sulle cifre di questo fenomeno allarmante, sulla sua crescita apparentemente inarrestabile e sulle evidenti anomalie dei dati del gioco online in Italia.

Ha presentato l’indagine il ricercatore Massimo Vigarani, della Federconsumatori Modena, ha coordinato Denise Amerini della CGIL Nazionale e ha presieduto l’on. Stefano Vaccari, Deputato PD, firmatario della proposta sul Testo unico sul gioco, per riordinare l’intera materia ed individuare strategie efficaci a combattere ludopatia e fenomeni illegali.

Sono intervenuti nel dibattito Daniela Barbaresi – Segretaria Nazionale CGIL, l’on. Marco Grimaldi – Deputato Alleanza Verdi Sinistra, Massimo Masetti – Portavoce nazionale Avviso Pubblico per il contrasto al GAP, l’on. Andrea Quartini – Deputato M5S, l’avv. Roberta Rispoli – Federconsumatori Campania, Antonio Russo – Vicepresidente nazionale ACLI, Don Armando Zappolini – Portavoce nazionale della campagna “Mettiamoci in gioco”, concluderà Michele Carrus – Presidente nazionale Federconsumatori.

Rivedi la presentazione

Twitter: storica vittoria di Federconsumatori contro il social network.

Vessatoria la clausola dei “Termini di servizio” che prevede la censura dei contenuti e la chiusura arbitraria dei profili.

Il Tribunale di Roma, Sezione XVII, ha dato ragione a Federconsumatori dichiarando vessatoria la clausola che prevede la facoltà di Twitter (ora X) di “rimuovere o rifiutare di pubblicare i Contenuti sui Servizi, limitare la distribuzione o visibilità di qualsiasi Contenuto sul servizio, sospendere, risolvere e recuperare username” senza indicare che ciò può avvenire solo per giustificati motivi e, al contrario, prevedendo una completa esenzione di responsabilità.

Una sentenza importante e dalla portata rivoluzionaria: il Tribunale ha riconosciuto, infatti, l’illegittimità del controllo dei contenuti e ha limitato la possibilità di “bannare” gli utenti ed i profili da parte di Twitter, se non in presenza di “giustificati motivi”, creando, così, un importante precedente che si estende all’operato di tutte le piattaforme di social network.

Si tratta di un grande risultato, visto che si riferisce a multinazionali che operano in tutto il mondo, e per le quali individuare la regolamentazione e le leggi applicabili non è semplice,
tanto che anche questo argomento, da tempo, è oggetto di dibattito a vari livelli.

Twitter dovrà adeguarsi alla pronuncia del Tribunale entro 30 gg, dovendo, in mancanza, versare una somma di € 800,00 per ogni inadempimento.


“Federconsumatori è convinta che il settore dei social meriti maggiore
attenzione e tutele per gli utenti; per questo siamo in prima linea nella loro tutela e non accettiamo che le aziende possano fare “il bello ed il cattivo tempo”, scrivendosi da sole regole e disposizioni (ovviamente tutte a loro vantaggio), a prescindere dalla legislazione in cui operano.” – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori.

Scuola: strategie di risparmio contro i rincari di materiali e libri.

5 consigli utili per salvaguardare il proprio budget.

Il rincaro dei costi per materiale scolastico e per libri colpirà duramente le famiglie: come emerso dal monitoraggio effettuato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno, con un incremento del +6,2% rispetto al 2022. Non va meglio sul fronte dei testi scolastici: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari. La variazione rispetto al 2022 è del +4%.

Dati allarmanti, che gravano su bilanci familiari già duramente compromessi dai continui rincari dell’energia, dei carburanti e dei beni alimentari in primis.

Diventa allora sempre più necessario escogitare le strategie su come risparmiare, anche in questo contesto. Ecco a tale proposito qualche consiglio utile di Federconsumatori.

  1. Second hand.

Sia per i libri che per il materiale scolastico acquistare prodotti usati rappresenta un’ottima strategia di risparmio, che consente di spendere tra il 26% e il 50% in meno rispetto al nuovo. Dalle classiche bancarelle dei libri usati, ai gruppi sui social network, agli ex studenti, oggi, online e no, sono moltissimi i canali che consentono di trovare prodotti usati a prezzi davvero convenienti. La consapevolezza di fare una scelta green ha reso ancor più popolare e diffusa questa modalità di acquisto.

Per quanto riguarda i libri è necessario verificare l’edizione dei testi, evitando di acquistare quelli troppo datati oppure sapendo di dover ricorrere a delle integrazioni con l’aiuto dei professori o dei compagni che hanno acquistato la nuova edizione.

 

  1. Scambiamo?

Online, ma anche tra amici o tra gruppi di studenti ed ex studenti c’è chi sceglie di vendere i prodotti, ma anche chi decide di scambiarli o regalarli. Soprattutto per quanto riguarda il materiale scolastico: astucci, zaini, materiale da disegno, sono numerosi gli articoli che le persone decidono di mettere a disposizione di chi ne ha bisogno.

 

  1. Grande distribuzione.

Da qualche tempo è possibile trovare presso gli ipermercati non solo il materiale scolastico, ma anche i testi scolastici. Il risparmio per i primi, rispetto a cartolerie e negozi dedicati, ammonta a oltre il 19%. Per i libri, invece, sono messi a disposizione o dei coupon sulla spesa, o degli sconti sull’acquisto del materiale scolastico (che possono arrivare al 20%), oppure degli sconti sul prezzo di copertina di circa il 12%.

 

  1. Edizioni digitali e acquisti online.

Molte case editrici mettono a disposizione anche le versioni digitali dei testi, prima di ricorrere a tale modalità (che consente un risparmio rispetto all’edizione cartacea anche del 39%) è bene verificare se vostro figlio si trova a suo agio a studiare su un testo online e se i professori consentono di portare in classe il tablet o il pc per seguire la lezione. A proposito di digitale, anche l’acquisto online delle versioni cartacee consente spesso di risparmiare (in genere il 10%-12% rispetto alle librerie).

 

  1. Dispense e prestiti.

Molti insegnanti, ben conoscendo le difficoltà delle famiglie nell’acquisto dei testi, mettono a disposizione degli studenti delle dispense utili allo studio, che consentono di risparmiare evitando l’acquisto dei libri in alcune materie. Inoltre, le biblioteche delle scuole dispongono spesso di alcune copie dei testi che, su richiesta possono, dare in prestito agli alunni che ne hanno bisogno.

Scuola: per ogni ragazzo si spenderanno mediamente 606,80 euro per il corredo scolastico (+6,2% rispetto al 2022) e 502,10 euro per i libri (+4% rispetto al 2022)

Spese proibitive per le famiglie, bonus e agevolazioni non sono sufficienti a garantire il diritto allo studio.

Con il rientro dalle vacanze, per chi se le è potute permettere nonostante il rincaro di voli e carburanti, si torna a pensare alla riapertura delle scuole e molti genitori stanno già facendo i conti con le spese per l’acquisto del materiale necessario e dei libri di testo. Quest’anno, in un contesto di aumenti generalizzati su ogni fronte, non sfuggono alla dinamica dei rincari nemmeno i prodotti tipicamente dedicati alla scuola.

Dal monitoraggio effettuato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori i costi del materiale scolastico registrano un aumento medio del +6,2% rispetto al 2022.

Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno.

Quella per la scuola si conferma, così, una voce di spesa estremamente onerosa per le famiglie: ecco perché, quest’anno come non mai, molti ricorreranno al riutilizzo del materiale degli anni passati (zaini e astucci), allo scambio/regalo di prodotti anche attraverso gruppi online e sui social network, nonché ai testi scolastici usati.

 Libri

È in forte salita il costo dei libri: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari. La variazione rispetto al 2022 è del +4%.

(Il calcolo è effettuato prendendo in considerazione le adozioni di testi scolastici di diverse classi delle scuole medie inferiori, licei ed istituti tecnici). Tali costi sono relativi ai libri nuovi. Acquistando i libri usati, invece, si risparmia oltre il 26%.

Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime, nel dettaglio:

  • uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo + 2 dizionari 488,40 euro (+10% rispetto allo scorso anno). A tali spese vanno aggiunti + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 1.095,20 euro.
  • Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 695,80 euro (+2% rispetto allo scorso anno) + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.302,60 euro.

Importi che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi ancor più onerosi da sostenere per l’acquisto di un pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di tale strumento, divenuto ormai indispensabile.

Dallo studio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus, programmi base una famiglia, dovendosi dotare di tali dispositivi, arriva a spendere da 393,88 euro a 3.844,90 euro (considerando per antivirus e programmi i costi su base annua), con un rincaro del +2,3% rispetto al 2022. A questo va aggiunta la spesa per la connessione a internet. Acquistando prodotti tecnologici rigenerati, come emerge da uno studio della Federconsumatori, si risparmia circa il 38%.

Costi così elevati incidono significativamente sul diritto allo studio dei ragazzi, così come avvenuto purtroppo durante il lockdown; è triste constatare, in tal senso, come non tutti gli istituti siano in grado di sopperire a tali carenze.

 

Bonus

Per aiutare le famiglie ad affrontare tali spese esistono diverse misure, a livello comunale e regionale, che prevedono buoni, agevolazioni o gratuità dei testi scolastici per le famiglie con basso reddito.

Misure sicuramente positive, ma non ancora non sufficienti a dare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, specialmente alla luce della grave situazione economica che le famiglie stanno vivendo a causa dei forti aumenti che si continuano a registrare.

  

Di seguito le tabelle con i costi del materiale scolastico e per computer e accessori.

  

Caro scuola 2022 2023 var. % 2023/2022
  super/   ipermercato  cartolibreria super/   ipermercato  cartolibreria super/   ipermercato cartolibreria
ASTUCCIO  CARTONI (vuoto)  €      13,20  €      17,90  €       14,90  €       19,90 13% 11%
ASTUCCIO  CARTONI (pieno)  €      24,90  €      32,00  €       27,90  €       36,90 12% 15%
ASTUCCIO sport/serie tv (vuoto)  €      17,90  €      18,99  €       18,60  €       19,90 4% 5%
ASTUCCIO sport/serie tv (pieno)  €      27,90  €      32,90  €       29,90  €       36,90 7% 12%
ASTUCCIO MARCA (vuoto)  €      13,50  €      18,90  €       14,50  €       19,90 7% 5%
ASTUCCIO MARCA (pieno)  €      24,90  €      33,90  €       26,50  €       34,99 6% 3%
DIARIO CARTONI  €      13,50  €      17,90  €       15,90  €       19,90 18% 11%
DIARIO MARCA  €      16,20  €      18,50  €       16,90  €       18,99 4% 3%
ZAINO CARTONI  €      54,90  €      62,59  €       59,90  €       68,90 9% 10%
ZAINO CARTONI TROLLEY  €      72,70  €      99,75  €       82,50  €      105,00 13% 5%
ZAINO MARCA  €      69,90  €      85,00  €       69,90  €       85,00 0% 0%
ZAINO MARCA TROLLEY  €      79,00  €    120,90  €       88,00  €      129,00 11% 7%
ZAINO ECOLOGICO  €      71,95  €      86,65  €       72,90  €       93,00 1% 7%
ZAINO ASILO  €      25,90  €      28,00  €       26,80  €       29,90 3% 7%
ZAINO ASILO TROLLEY  €      27,99  €      29,90  €       28,60  €       30,99 2% 4%
TRACOLLA MARCA  €      51,00  €      54,00  €       51,00  €       55,00 0% 2%
MATITE COLORATE DA 12  €        7,60  €        8,50  €         7,90  €         8,99 4% 6%
QUADERNONE  €        2,79  €        3,60  €         2,85  €         3,69 2% 3%
QUADERNO  €        1,20  €        1,99  €         1,20  €         1,99 0% 0%

 

  

ACCESSORI TECNOLOGICI 2022 2023 var. 2023/2022 

 

  Da A Da A prezzo minimo prezzo massimo
Computer portatile  €    221,00  €  3.999,00  €     249,00  €  3.999,00 12,67% 0,00%
Computer fisso  €    299,00  €  2.649,00  €     319,00  €  2.809,00 6,69% 6,04%
Tablet  €    129,00  €   1.499,00  €     149,90  €   1.469,00 16,20% -2,00%
Webcam  €       14,90  €         96,50  €        12,90  €        98,90 -13,42% 2,49%
Webcam (con microfono integrato)  €       19,90  €      179,99  €        19,90  €      182,00 0,00% 1,12%
Microfono  €         6,99  €      249,90  €          7,29  €      229,00 4,29% -8,36%
Antivirus (all’anno)  €       19,99  €      103,99  €        19,99  €      109,00 0,00% 4,82%
Pacchetto per scrittura, posta elettronica e fogli di calcolo  €      69,99  €      149,00  €       69,99  €      149,90 0,00% 0,60%
Connessione Internet (fibra)  €       19,95  €         35,95  €        19,95  €        39,50 0,00% 9,87%

 

La Multiutility Toscana non può essere un affare di tecnocrati. Intervenga la “Politica”.

Il processo di compimento del progetto di Multiutility Toscana continua a subire colpi ad iter avviato: ultimo in termini cronologici è la risposta della Magistratura contabile ad un quesito posto dal Sindaco del Comune di Loro Ciuffenna (Arezzo) per il tramite del Consiglio della Autonomie Locali. In tal caso la Corte dei Conti ha richiamato le norme relative la proprietà dei beni demaniali, nel caso specifico le reti idriche, rafforzando quanto già previsto dalla Legge: i beni demaniali non possono essere ceduti a Società di lucro.

Questo rafforza quanto sostenuto dalle nostre Organizzazioni sin dalla presentazione del progetto: “quotare nel mercato di borsa la Multiutility Toscana è un errore politico ma anche giuridico”.

Se giuridicamente sono altri gli organismi a dover valutare le scelte, dal punto di vista della politica di gestione dei Servizi pubblici locali in qualità di Organizzazioni sociali riteniamo necessario ribadire alcune questioni che dovrebbero essere alla base di un progetto coerente con gli obbiettivi di aggregazione territoriale e di settore capaci di realizzare economie di scala per migliorare la qualità dei servizi attraverso una gestione industriale (e non con scelte che appaiono funzionali ad una logica di finanziarizzazione):

  • solo attraverso una visione politica regionale è possibile immaginare un progetto che superi l’attuale frantumazione in molte società (in alcuni casi micro società) nella gestione dei servizi pubblici e punti ad un coordinamento su tutto il territorio regionale delle attività evitando di disperdere preziose risorse economiche e umane che verrebbero inevitabilmente acquisite da altri soggetti societari;

  • immaginare un modello toscano di gestione dei servizi pubblici significa, dal nostro punto di vista, evitare ogni interferenza proveniente dai mercati di borsa attraverso la creazione di una società interamente pubblica e aperta al finanziamento da parte dei risparmiatori toscani attraverso l’emissione di titoli obbligazionari regionali garantiti;
  • prevedere statutariamente la partecipazione delle rappresentanze sociali (lavoratori e utenti) negli organi societari come già avviene in molte realtà anche nazionali, attuando gli strumenti di partecipazione già previsti dalle norme sulla valutazione del servizio e la partecipazione dell’utenza, senza sovrapposizioni con il ruolo contrattuale delle organizzazioni aziendali , di settore e confederali dei lavoratori.

Come Cgil e Federconsumatori Toscana manteniamo una valutazione positiva rispetto ad un processo di aggregazione dei servizi di acqua, gas, igiene ambientale ed energia e allo stesso tempo ribadiamo la più ferma contrarietà alla quotazione in borsa ed a logiche puramente finanziarie nella gestione dei servizi pubblici locali.

Rossano Rossi, Segretario Generale Cgil Toscana

Luca D’Onofrio, presidente regionale Federconsumatori Toscana