Salute: cliniche dentistiche, prevenire è meglio che curare. Necessario un intervento normativo urgente per potenziare le cure odontoiatriche pubbliche e per regolamentare meglio il settore.

La crescita in Italia del numero delle catene dentistiche e delle loro filiali preoccupa Federconsumatori, che tra il 2019 ed il 2021 è stata attiva attorno ai fallimenti di due soggetti, Idea Sorriso e Dentix.  Migliaia di pazienti abbandonati, spesso coi “lavori in corso”, sedi sbarrate, false informazioni sulla ripresa e, nel frattempo, ingiunzioni di pagamento ai malcapitati pazienti che avevano sottoscritto gli obbligatori finanziamenti imposti dalle due catene dentistiche.

Nessuno ha voluto affrontare in questi anni il problema, e oggi le carenze legislative e le diffuse sottovalutazioni consentono l’ulteriore proliferare di Società dai capitali minimi, di nessuna solidità, spesso collegate a finanziarie i cui prestiti sono una parte determinante di questo sistema.

Nel settembre 2021 il Senato ha respinto un emendamento che avrebbe introdotto maggiori tutele per i cittadini nell’ambito delle cure odontoiatriche, affrontando la condizione di ripetuti fallimenti di cliniche che all’improvviso chiudono i battenti lasciando i cittadini senza cure, ma con ingenti debiti con le finanziarie. È sempre più urgente un intervento da parte del legislatore, sul tema dell’accreditamento delle aziende autorizzate ad operare nel settore sanitario, ma anche, per far crescere le cure odontoiatriche pubbliche e l’odontoiatria sociale per assolvere ai bisogni sanitari di quanti non riescono ad accedere a cure a pagamento e costretti a rinunce.

Urgono, inoltre, norme chiare sul tema del rimborso ai cittadini e del sistema sanzionatorio a carico delle società che non operano correttamente.

Federconsumatori lancia un grido d’allarme sul possibile ripetersi di fallimenti e chiusure, e invita i pazienti a rivolgersi ai nostri sportelli anche in caso di disservizi, che frequentemente sono il segnale di una prossima chiusura.

Nel frattempo, secondo quanto emerge dai dati del nostro osservatorio, i problemi crescono. Si aprono sedi con grande facilità, e con altrettanta facilità si chiudono, lasciando lavori non terminati o con proposte di terminarli in altre regioni. Per alcune catene la sottoscrizione di un contratto di finanziamento è diventata una condizione essenziale per svolgere i lavori, anche per importi modesti.

Il pagamento integrale immediato è una condizione estremamente pericolosa per il paziente, specialmente se la clinica è di recente apertura. Spesso i preventivi che vengono presentati sono molto distanti da quelli “low cost”, attesi dal possibile paziente, ma che a fronte di trattative si riducono anche del 20-25%, sempre con la condizione della sottoscrizione di un contratto di finanziamento. Infine, frequentemente, si segnala il peggioramento dei tempi di esecuzione dei lavori e la frequente modifica del medico curante.

Il grido d’allarme di Federconsumatori non è soltanto un richiamo alle responsabilità della politica, i cittadini debbono essere consapevoli dei rischi che si corrono nel rivolgersi a strutture di recente apertura, la cui forma societaria rende difficile ottenere garanzie e risarcimenti qualora si verifichino problemi. Obbiettivo di Federconsumatori è che vengano posti argini normativi agli eccessi commerciali, a inaccettabili tecniche di vendita delle prestazioni sanitarie, al marketing della salute. Le catene dentistiche vanno riportate al più presto nell’alveo delle attività sanitarie, mettendo al centro la tutela dei pazienti e prevenendo nuovi disastri.

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