RIFORMA DELLE TARIFFE DI RETE E DELLE COMPONENTI TARIFFARIE A COPERTURA DEGLI ONERI GENERALI DI SISTEMA PER I CLIENTI DOMESTICI DI ENERGIA ELETTRICA

PARERE DCO 293/2015/R/EEL

 

A novembre 2011 Federconsumatori Nazionale si è pronunciata in merito al DCO (Documento di Consultazione) 42/11 in cui si proponeva la riforma delle traiffe elettriche di distribuzione dal 2012 al 2015. Nel parere espresso si ribadiva che eventuali “interventi correttivi alla tariffa stessa”potevano essere individuati e valutati in base al loro impatto solo in seguito all’applicazione delle modifiche alle norme del bonus energia. Inoltre già nel 2014, in sede di conversione del devreto sull’efficienza energetica n.102/2014, Federconsumatori, nelle competenti commissioni parlamentari, si era dichiarata contraria al superamento della progressività. Abbiamo inoltre ribadito la necessità di modificare la soglia ISEE a 10’000 € e semplificare la procedura di accesso. Inoltre a fronte dell’aumento della morosità nel settore, è urgente consentire maggiori rateizzazioni nei pagamenti delle bollette in caso di difficoltà temporanee di famiglie e imprese.

In merito al DCO di cui alla presente consultazione, preme sottolineare (pur riconoscendo che quest’ultimo documento, rispetto alla versione di Febbraio 2015, ha un impatto leggermente meno oneroso sulle famiglie i cui consumi rientrano nella media nazionale) che permangono “criticità e incoerenze”. Per prima cosa chiedere all’AEEGSI di ottemperare alle esigenze di risparmio ed efficienza energetica con il supermamento della srtuttura tariffaria progressiva è un’impresa quasi impossibile. In secondo luogo, è profondamente ingiusto intervenire solo su alcune componenti della struttura della bolletta senza intervenire complessivamente sugli aspetti deleteri della componente fiscale che, in ragione della sua natura regressiva, dunque inversamente proporzionale al consumo, ha maggior incidenza sulle bollette domestiche e sulle piccole/medie imprese rispetto a quanto non accada per le aziende industriali e fortemente energivore: per queste ultime infatti, l’incidenza della componente fiscale è minore e tale meccanismo accentua inaccettabili squilibri del prelievo fiscale nella bolletta.

Ribadiamo anche in questa sede che, considerando il forte impatto sul 60% delle famiglie italiane (equivalenti a 18,8 milioni di utenze) costitutite per lo più da uno o due componenti del nucleo fdamiliare, con un notevole aumento dei costi, qualsiasi intervento sulle componenti dei servizi di rete e vendita e oneri di sistema non può essere messo in atto se non preceduto da una riforma del bunis energia e gas.

Le proposte di revisione dell’AEEGSI al Governo sul bonus energia e gas per attenuare l’impatto della riforma delle tariffe andrebbero migliorate; soprattutto per quanto riguarda la platea di accesso, troppo limitata, e l’entità del bunus, che andrebbe raddoppiato portando l’ISEE per fasce a 10’000 €.

Il DCO in consultazione dell’AEEGSI prevede una riforma della bolletta a partire dal 1 gennaio 2016 ma, considerando che il ddl Competitività approvato all’inizio di agosto 2015 in Commissione Attività Produttive e Finanze della Camera dei Deputati, prevede tempi ben più lunghi; la revisione del bonus energia e gas inevitabilmente slitterà al 2016 si ribadisce che il nuovo sistema di bonus dev’essere contestuale a qualsivoglia modifica alle componenti delle tariffe.

Chiediamo pertanto che non venga messa in atto alcuna riforma della bolletta prima del 2017.

Nel merito del DCO 293/2015/R/EEL la riforma prospettata non va nella giusta direzione, poichè non premia la riduzione dei consumi e della spesa energetica delle famiglie e non tiene conto che 6 milioni di famiglie mononucleari/single verrebbero fortemente penalizzate pur in presenza di consumi contenuti, poichè l’incidenza del costo della bolletta elettrica sul reddito medio è molto più elevata rispetto a famiglie composte da 2 o 3 persone che hanno a disposizione altrettante fonti di reddito. Le indagini ISTAT confermano questo quadro di forte incidenza e fragilità reddituale per buona parte delle famiglie mononucleari.

Riteniamo quindi che vada mantenuta la struttura progressiva, anche se attenuata, stante l’accentuazione della progressività negli ultimi cinque anni con il forte aumento degli oneri di sistema che, dal 2010 al 2015 sono triplicati. Pertanto va mantenuto in bolletta l’incentivo al risparmio energetico e all’efficienza energetica, considerando che milioni di famiglie non sono oggi in grado di poter investire per ridurre ulteriormente i propri consumi utilizzando le agevolazioni fiscali previste negli ultimi sette anni dai provvedimenti del Governo.

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