Privatizzazione Poste: un furto a danno delle future generazioni.

La logica con cui il Governo sta gestendo la questione delle privatizzazioni risulta molto discutibile.

Si stanno letteralmente “svendendo” i gioielli di famiglia, depauperando le risorse a disposizione del futuro dei giovani che vivono peraltro una situazione drammatica relativamente alle questioni attinenti il lavoro e l’occupazione, che si attesta al 42%.

Dalle attuali dichiarazioni dei Ministri responsabili (ed è su questo punto che ci contrapponiamo in maniera radicale) le risorse della privatizzazione pari a 3,4 miliardi di Euro non saranno destinate alla crescita e non saranno in alcun modo restituite ai giovani ai quali stiamo sottraendo un patrimonio, bens’ saranno indirizzate al taglio del debito pubblico.

Debito che, per di più, viene aumentato di ben 14,5 miliardi secondo quanto disposto dalla Legge di Stabilità.

Il Debito Pubblico, secondo noi, dev’essere abbattuto attraverso una seria spending review che sia di contrasto a sprechi, abusi e privilegi.

E’ un’operazione, quindi, che di certo non aiuta il Paese a fuoriuscire dalla profonda crisi in cui ancora versa e che, a causa di questo drammatico tasso di disoccupazione, costringe le famiglie a sostenere sulle proprie spalle il sostentamento di giovani e meno giovani senza lavoro, con una spesa che il nostro ONF (osservatorio nazionale Federconsumatori) ha calcolato pari a circa 400-500 € al mese.

Rosario Trefiletti, di Federconsumatori, ed Elio Lannutti di Adusbef dichiarano:

“Per questo chiediamo un sussulto di responsabilità da parte del Parlamento, affinchè si impegni per un impiego mirato e attento delle risorse ricavate dalle privatizzazioni, che dovranno essere destinate esclusivamente al rilancio dell’occupazione”

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