Inflazione: il tasso ad agosto si attesta al +8,4% con ricadute di +2.503,20 Euro annui a famiglia. Gli aumenti colpiscono in maniera disuguale, aumentando le disparità.

L’Istat rileva una ennesima salita del tasso di inflazione che, ad agosto, si attesta al +8,4% su base annua, il dato più elevato dal 1985.

Un dato estremamente preoccupante, soprattutto se si considera l’impennata del tasso relativo al carrello della spesa, che cresce del +9,7%: il dato più elevato da giugno 1984.

Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio per ciascuna famiglia sarà, in termini annui, di +2.503,20 Euro, di cui +543,20 Euro solo nel settore alimentare.

Aumenti rilevanti, che incidono sui settori fondamentali della spesa delle famiglie, quelli dell’energia (+44,9%) e dell’alimentazione (+8%).

Questi rincari sono particolarmente gravi perché colpiscono in maniera disuguale le famiglie e le aree del Paese, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle zone più fragili.

Per questo è necessario ed urgente che il Governo intervenga, con provvedimenti in grado di arginare la spirale di crisi che si sta innestando, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi. Una spirale che colpisce e impoverisce l’intero sistema economico.

“In tale quadro è indispensabile adottare ulteriori misure di sostegno dei redditi operando, da un lato, una riforma delle aliquote IVA, delle accise e degli oneri generali di sistema in bolletta, dall’altro, un potenziamento degli interventi per arginare l’emergenza sul piano economico e sociale.” – afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori.

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